La 205ª Squadriglia da Bombardamento "Sorci Verdi" era una squadriglia della Regia Aeronautica appartenente al 41º Gruppo BT (Bombardamento Terrestre) del 12º Stormo inquadrato nella IIIª Squadra Aerea. Tutti gli aerei di questa squadriglia portavano disegnati sulla fusoliera, al di sopra della linea bianca che correva attorno all'aereo, giusto davanti al portellone, tre topi verdi, ritti sugli arti posteriori.

La 205ª fu la prima delle squadriglie italiane a ricevere i trimotori Savoia-Marchetti S.M.79 nell'ottobre 1936. Il Gobbo, così l'aereo era stato soprannominato dagli aviatori, era un bombardiere moderno ed efficiente per l'epoca, sebbene tradisse l'origine di aereo nato come trasporto postale.

A Montecelio, nel 1936, mentre la squadriglia Biseo aspettava la consegna di nuovi apparecchi, il comandante, fiducioso nella qualità di essi, diceva che avrebbero "fatto vedere i sorci verdi"[1]. Così, quando giunsero, l'emblema per la squadriglia era bello e trovato. E il nome divenne famoso quando la squadriglia con il colonnello Biseo e il capitano Bruno Mussolini conquistò i primi tre posti nella gara Istres-Damasco nell'agosto 1937, e ancor più dopo il volo Guidonia-Dakar-Rio de Janeiro nel gennaio 1938.

Il Savoia-Marchetti S.M.79 Sparviero era un trimotore ad ala bassa multiruolo, inizialmente progettato come aereo da trasporto civile veloce. Fu ,per un certo periodo ,il più veloce medio bombardiere del mondo.[2] Costruito in legno, tela e metallo, si riconosceva per la tipica "gobba" dietro l'abitacolo che gli valse il nomignolo di "Gobbo maledetto".[3] Fu impiegato per la prima volta nella guerra civile spagnola nelle file dell'Aviazione Legionaria italiana.